COMUNITA' MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO CENSIMENTO DEI BENI CULTURALI SCHEDA RELATIVA ALLE CHIESE Numero di scheda 3.00.01 A - Denominazione del bene CHIESA DI S.GIOVANNI BATTISTA B - Localizzazione B1 Comune LANZADA B2 Frazione CENTRO B4 Via/Piazza VIA S. GIOVANNI C - Cartografia C1 Carta tecnica regionale (scala 1:10000) n. C2d5 C1.1 Coordinate Y 5124350 C1.2 Coordinate X 1567400 C1.3 Quote s.l.m. m. 984 C2 Foglio catastale n. 25 C2.1 Mappale n. B D - Attuale proprietà D1 [X] Ente religioso D4 Nome e indirizzo PARROCCHIA DI LANZADA VIA S. GIOVANNI N. 694. E - Edificazione e restauro E1 Epoca di edificazione E1.7 [X] data di edificazione se conosciuta: 1659-1665 E2 Destinazione E2.1 [X] Invariata E3 Restauri
E4 L'aspetto architettonico E4.1 [X] Presenta una sostanziale unità E5 Note: La chiesa fu costruita su disegno dell’architetto ticinese Martino Adamo. L’esterno è rinascimentale, le decorazioni interne sono in stile barocco. F - Strutture F1 Dimensioni e rapporti plano-volumetrici F1.1 [X] Dimensioni esterne F1.1.1 [X] Lunghezza m. 32.30 F1.1.2 [X] Larghezza m. 21.90 F1.1.3 [X] Altezza al colmo del tetto m. 22.30 F1.2 [X] Dimensioni interne
F2 Pianta (Vedi allegato) F2.1 [X] Pianta F2.4 [X] Altra forma RETANGOLARE CON PRESBITERIO G - Copertura (Vedi foto) G1 Falde n. 5 G2 Tegole G2.1 [X] In ardesia della Valmalenco G3 Struttura portante della copertura G3.1.1 [X] capriate (materiale) legno ferro G3.1.1.1 puntone [X] [ ] G3.1.1.2 monaco e contraffisso [X] [ ] G3.1.1.3 catena [X] [ ] G4 Grondaia G4.2 [X] Presente G4.2.2 [X] In metallo G5 Stato di conservazione della copertura G5.2 [X] Rilevata e valutata G5.2.1 [X] Buona H - Tecnica di edificazione H1 Fondazioni H1.2 [X] Su terreno naturale H2 Tecnica muraria H2.5 [X] Altro INTONACO A CALCE LISCIO E TINTEGGIATO H3 Strutture murarie (vedi allegato) H3.1 [X] Portante continua H3.6 [X] Presenza di catene agli archi H4 Stato di conservazione delle opere murarie H4.1 [X] Buone / nessun segno evidente di degrado I - Altri elementi architettonici I1 Volte e solai I1.1 [X] Materiale I1.1.2 [X] Pietra I1.3 [X] Volte
I1.4 [X] Decorazioni presenti (Vedi foto) I2.1 [X] Materiale
I4 [X] Finestre I4.1 [X] Materiale
I4.2 [X] Finestre semplici I4.2.1 [X] Monofora architravata I4.2.2 [X] Monofora arcata I4.7 [X] Altre informazioni sulle finestre I4.7.3 [X] Sguinci o strombature I4.8 [X] Vetri I4.8.2.3 [X] Vetrate I4.8.3.3.1 soggetto: S. Giovanni Battista I4.8.3.3.2 autore: Bartolomeo Balgera di Chiuro I4.8.3.3.3 data 1896 I5 [X] Balaustre I5.1 [X] Materiali I5.1.2 [X] Litici I5.1.5 Note: Cappelle laterali e presbiterio, XVII - XVIII I5.3 [X] Descrizione Le balaustre sono realizzate in marmi rosa, bianchi e neri. I6 [X] Portale I6.1 [X] Materiale
I6.2 [X] Forma I6.2.2 [X] Architrave sormontata da arco cieco I6.2.2.2 [X] Lunetta non decorata Tipologia degli archi utilizzati
I6.2.4 Nota DISEGNATO DA MARTINO ADAMO I6.4 [X] Battenti o ante I6.4.1 [X] Articolati in n. pezzi: 2 I6.4.2 [X] Lavorato con intento decorativo I6.4.2.1 [X] Decorazione MOTIVI ORNAMENTALI E FIGURE SACRE RAPPRESENTANTI S. MICHELE E S. ZACCARIA. I6.4.2.2 Nota I BATTENTI SONO IN LEGNO DI NOCE
I6.5.2 [X] Descrizione: Il portale è ad architrave semplice sormontata da un frontone centinato ad arco rimassato. I battenti in legno di noce riportano motivi ornamentali ad intaglio. Sul sopraporta sono raffigurati in basso rilievo S. Michele e S. Zaccaria. I6.6 Note RESTAURATO NEL 1982 I7 [X] Loggia o matronei I7.1 [X] Assente I8 [X] Sagrestia I8.2 [X] Presente I8.2.1 [X] Descrizione: La sagrestia è posta sul fianco est del presbiterio. Di forma rettangolare è coperta da una volta a padiglione ed ha il pavimento in listoni di larice. La volta è ornata con stucchi ed affreschi di Cesare Ligari. Il medaglione centrale raffigura una cupola con effetto trompe l’oeil. Nella sagrestia è conservato un quadro dipinto ad olio su tavola raffigurante la crocifissione con la Madonna, S.Antonio Abate, S.Giovanni Evangelista e S.Rocco, del 1533 di scuola lombarda affine al Bergognone. Vi si trova anche un quadro raffigurante S.Gregorio (XVIII sec., restaurato nel 1996), copia del “Miracolo di S.Gregorio Magno” conservato nella collegiata di Sondrio. Sono inoltre presenti un mobile di legno intagliato con un’alzata del XVII sec. ed uno stipe. I9 [X] Sagrato I9.1 [X] Descrizione: Il sagrato corrisponde alla Piazza S.Giovanni Battista, di forma pressochè quadrata, definita dai fronti dell’Ossario (scheda n. 3.00.03), della casa parrocchiale e dell’oratorio. E’ pavimentato con blocchetti di porfido e risulta attraversato da traffico veicolare su sede morfologicamente non definita. L - Strutture sotterranee L1 [X] Strutture ipogee presenti L1.5 [X] Altro INVOLTI IN CUI VENNERO SEPOLTI I MORTI FINO ALLA COSTRUZIONE DELLA CHIESA DEI MORTI (1749-53) M - Decorazioni M1 [X] Elementi decorativi presenti all'esterno M1.1 [X] Elementi decorativi architettonici M1.1.2 [X] Presenti M1.1.2.2 [X] Cornicione M1.2 [X] Motivo murario decorativo M1.2.1 [X] Elementi murari decorativi mancanti N - Affreschi
O - Quadri
P - Altre opere d'arte
Q - Impianti tecnologici Q2 [X] Presenti Q3 [X] Allacciamento alla rete elettrica Q4 [X] Riscaldamento Q4.2 [X] Presente Q4.2.1 [X] Ad aria calda Q5 [X] Altri impianti IMPIANTO MICROFONICO R - Edifici collegati o annessi
S - Campanile S1 [X] Struttura volumetrica a sè T - Iscrizioni presenti e lapidi
U - Elementi particolari U1 [X] Organo U1.1 [X] Anno di fabbricazione 1810 U1.2 [X] Costruito da ANTONIO LOTTERIO DI COMO U1.4 [X] Anno del restauro 1827 U1.6 [X] Stato di conservazione U1.6.1 [X] Buono U1.7 Note Il primo organo fu fatto costruire nel 1754 da Domenico Caccia di Corrido (Co) con 509 canne. L’attuale presenta una cassa del 1810 ed è posto sulla cantoria, con intagli di Zeffirino Dioli, del 1925. Lo strumento è del 1978 eseguito dalla ditta Balbiani di Milano. V - Riferimenti bibliografici - Don Silvio Bradanini, Lanzada e le sue chiese nella storia e nell’arte, Mevio Washington, Sondrio, 1987. - Mario Gianasso (a cura di), Guida turistica della Provincia di Sondrio, Banca Popolare di Sondrio, 1979. W - Data del rilievo 12.11.99 X - Data dell'aggiornamento 20.07.00 Y - Descrizione: La Chiesa di S. Giovanni Battista è collocata nel nucleo antico del centro di Lanzada con i fronti sud, est e nord fiancheggiati da strade comunali. Il sagrato, orientato ad ovest, corrisponde alla Piazza S.Giovanni Battista, di forma pressochè quadrata, definita dai fronti dell’Ossario (scheda n. 3.00.03), della casa parrocchiale e dell’oratorio. E’ pavimentato con blocchetti di porfido e risulta attraversato da traffico veicolare su sede morfologicamente non definita. La facciata è su due ordini e ripropone all’esterno le dimensioni della navata maggiore e delle cappelle laterali. La parte centrale, corrispondente alla navata maggiore è posta su un piano avanzato ed è coronata da un timpano raccordato alle cornici antistanti ai tetti inclinati dei corpi laterali, tramite volute. E’ tripartita da quattro lesene. Il piano inferiore è caratterizzato dal portale centrale, ad architrave sormontata da arco cieco ribassato. Fu messo in opera al tempo della costruzione della chiesa su disegno di Martino Adamo. In asse al portale, al livello superiore si trova una finestra sormontata da un frontone centinato in cui è riportata l’iscrizione DOM. I fronti laterali hanno due ordini di finestre sovrapposti, di cui le superiori di forma rettangolari e le inferiori di forme alternativamente semicircolari trifore e rettangolari. L’interno è ad un'unica navata con cappelle laterali e presbiterio coperti da volte a botte. Al centro della prima volta in un medaglione di forma rettangolare è rappresentato Il martirio di S. Giovanni Battista (XVII sec.). Al centro della seconda volta L’Annunciazione (XVIII sec.) è inquadrata da due megaglioni ottagoni laterali raffiguranti rispettivamente un Angelo e la Madonna (XX sec.). La terza volta ripete il motivo della prima con al centro La nascita del Battista (XVIII sec.). Il sott’arco riporta i tondi degli apostoli (XX sec.). Addossata alla controfacciata, sopra all’ingresso, è posta una cantoria del 1925, con intagli di Zeffirino Dioli, su cui è collocato l’organo. Il primo organo fu fatto costruire nel 1754 da Domenico Caccia di Corrido (Co) con 509 canne. L’attuale presenta una cassa del 1810. Lo strumento è del 1978 eseguito dalla ditta Balbiani di Milano. Sulle pareti laterali, rispetto all’entrata sono appese, a sinistra, sopra al battistero, una tela con la raffigurazione di S.Giovanni Battista ed a destra, una tela raffigurante S.Gregorio Magno. La nicchia del battistero è delimitata da una cancellata in ferro battuto, opera di artigiano locale del XVIII sec.. Vicino all’ingresso sono poste due acquasantiere del XVII sec.. La prima cappella a destra è dedicata a S.Antonio Abate ed a S. Antonio da Padova rappresentati nella pala d’altare (XVIII sec.). I tre medaglioni della volta sono opera di Carlo Antonio Rossi di Talamona (XVIII sec.). I medaglioni posti a sinistra rappresentano scene di vita di S.Antonio Abate, quelli a destra il miracolo di S.Antonio da Padova. Tra la prima e la seconda cappella a destra, contro il muro della navata, è posto un pulpito del XVII sec. con il pannello centrale raffigurante l’episodio della decollazione di S.Giovanni Battista. La seconda cappella è dedicata a S.Giuseppe con la pala, posta entro un’ ancona del XVIII sec., raffigurante Il transito di S.Giuseppe (XVIII sec.). Le tele appese alla pareti laterali raffigurano: quella di sinistra La sacra famiglia (XVIII sec.) e quella di destra Il sogno di S.Giuseppe (XVIII sec.). L’arco riporta tre medaglioni raffiguranti (da sinistra) Lo sposalizio di Giuseppe e Maria, La Gloria di S.Giuseppe e la Fuga in Egitto opere di Giov. Antonio Riegh della Lega Grisa (XVIII sec.). Sopra la porta laterale di destra è collocata una tela raffigurante La Madonna del Rosario con S.Domenico e Santa Caterina da Siena (XVIII sec.). Le pareti e la volta del presbiterio riportano affreschi di Pietro Ligari del 1720. Il medaglione sulla parete di sinistra raffigura La presentazione della testa del Battista ad Erode. Sulla parete di fronte è raffigurata la scena della Predica del Battista ad Erode e sulla parete di fondo, in parte nascosta dall’ancona lignea, è raffigurata una figura femminile rappresentante la chiesa universale che schiaccia il demonio. Essa reca nella mano destra i simboli dell’eucarestia e nella sinistra le chiavi, mentre un putto sorregge il triregno. Ai lati dell’ancona emergono altre due figure muliebri simboleggianti le Virtù della Fede e della Speranza. Sulla volta in un medaglione è raffigurata La Gloria del Battista. Gli stalli corali furono costruiti da Giov. Battista Zotti nel 1706, anno della consacrazione della chiesa e sono provvisti di inginocchiatoi. Sopra agli schienali, in quattordici nicchie con timpano sovrapposto, delimitate da colonnine tortili, sono scolpite in bassorilievo figure d’angeli recanti gli strumenti della passione di Cristo e le figure di Cristo incoronato e della Madonna Addolorata, nelle prime nicchie di destra e di sinistra. Dello stesso autore sono le due porte della sagrestia , la porta d’accesso al campanile e tre sedie. L’ancona (XVII sec.) a tre piani sovrapposti, rastremata, presenta al primo livello tre nicchie, delimitate da colonnine tortili sormontate da statue di evangelisti e dottori della chiesa. Al centro è posta una scultura del Battesimo di Cristo (XVII sec.). Nella nicchia centrale del piano superiore si trova la statua del Padre Eterno e più in alto quella di Cristo. La seconda cappella di sinistra, dedicata alla Madonna del Rosario, ha una nicchia centrale con una statua della Madonna col Bambino (1749). Essa sostituisce la scultura più antica (XVII sec.) realizzata da Giov. Battista Zotti in legno di noce dorato e policromato, ora posta nella cappella della casa parrocchiale. Sulla parete di sinistra sono rappresentati in affresco i Misteri Gaudiosi e sulla parete destra I Misteri Dolorosi. Vi sono inoltre appese recipricamente due tele: La discesa dello Spirito Santo su Maria e sugli apostoli e La resurrezione, entrambe opere di Domenico Acquista pace di Morbegno del 1764. Sulla volta ci sono tre medaglioni affrescati da Giov. Antonio Riegh rappresentanti (da sinistra) L’assunzione della Madonna, L’Incoronazione della Madonna e L’Ascensione di Gesù. Tra le due cappelle si sinistra, è posta la cantoria (XVIII sec.), che con l’aggiunta del cappello (Giuseppe Pisoni, XIX sec.) è diventata pulpito. La prima cappella di sinistra è La cappella dell’Angelo Custode. Ha una balaustra in marmi policromi e sull’altare una tela raffigurante L’angelo custode che guida un bambino (XVIII sec.). Sulla parete laterale di sinistra è appesa la tela raffigurante S.Francesco d’Assisi e S.Michele Arcangelo (XVIII sec.), sulla aprete di fronte L’angelo della morte (XVIII sec.). I medaglioni della volta sono opera di Giov. Antonio Riegh. Tutt’attorno alla navata sono appese le raffigurazioni della Via Crucis, dipinte ad olio su tela ed attribuite a Cesare Ligari. La chiesa fu costruita tra il 1659 ed il 1665, dopo aver abbattuto l’antica chiesa del 1400 unita a quella dei protestanti. Il progetto fu affidato all’architetto ticinese Martino Adamo. L’edificio è in ottimo stato di conservazione e sono evidenti i recenti interventi di restauro delle facciate e sostituzione del tetto, realizzati nel 1994.
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